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2012

Sud Africa

Nikon D90 e Nikkor 18-200

Per il mio primo viaggio in Africa ho scelto il Sud Africa, un posto dai paesaggi variegati, dalle savane del nord ai Monti Drakensberg del centro, dai deserti dell’interno alla bellezza della costa oceanica su cui si svolge il tragitto della Garden Route.

Ho viaggiato con Avventure nel Mondo scegliendo una loro formula da tre settimane (link qui). A Johannesburg abbiamo trovato due pulmini Hyundai H-1 da otto posti (il gruppo era di dodici persone, così avevamo abbondante spazio per i bagagli). La scelta dell’agenzia c’è sembrata comunque strana. Dovendo effettuare vari safari ci saremmo aspettati un altro genere di autoveicoli.

I van comunque se la sono cavata tranquillamente anche sulle piste di terra battuta e sulle strade montane dei Monti Drakensberg. Certo… alla riconsegna a Città del Capo i cuscinetti a sfera fischiavano ma tant’è 🤷🏻‍♂️

Il viaggio è stato molto tranquillo. Il Sud Africa è una fetta d’Europa trapiantata in Africa, nei limiti del possibile. Strade asfaltate, autovelox, colonnine per richiedere soccorso lungo le strade con in più le scimmie che attraversano la carreggiata. Il vero problema del Sud Africa sono le sue città, estremamente pericolose. Noi le abbiamo evitate tutte, a parte Città del Capo dove ci siamo mossi solo nelle zone turistiche, palesemente presidiate dalle forze dell’ordine. Nelle zone rurali invece non abbiamo avuto sensazioni di pericolo – se non quello straniamento che ti da trovarti la sera in un posto che non conosci dove le attività commerciali ed i ristoranti chiudono presto per abitudine e ti ritrovi ad essere l’unico in giro.

L’apartheid politica è finita, tanto che a JoBurg (così tutti chiamano Johannesburg) esiste anche una ricca borghesia nera. Ma prosegue sulla falsariga economica nelle zone rurali. I centro città sono tutti delle bomboniere, con edifici in stile olandese o inglese, frequentati dai bianchi o dai pochi neri ricchi. Ma per uscire da queste cittadine immancabilmente si passa vicino ai quartieri poveri, bidonville dove vive in condizioni impossibili la popolazione nera.

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