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2018

Senegal

Nikon D5300 con Nikkor 18-200 e iPhone X

La settimana di capodanno del 2018 quest’anno l’ho passata in Senegal grazie ad un viaggio di Avventure nel Mondo (link al loro redazionale qui). E’ stata la mia prima volta in Africa Occidentale, nel Sahel. In quel Sahel famoso perché terra di origine e di fuga dei tanti disperati che rischiano – e spesso perdono – la vita per raggiungere prima ed attraversare poi il Mediterraneo. Questa non è l’Africa classica delle cartoline e dei racconti. Questa non è l’Africa dei safari in cui andare per vedere i big five aggirarsi nella savana. Questa non è nemmeno l’Africa dei paesaggi mozzafiato, di quei tramonti che sistematicamente ti lasciano a bocca aperta. Non è l’Africa con quei cieli stellati così immensi da farti capire senza tema di smentita quanto tu sia piccolo nell’universo.

Questa è un’altra Africa. Non fraintendetemi: non è un’Africa “brutta” dal punto di vista della natura. Ci sono molti uccelli, pellicani e cormorani in primis. Ci sono le dune del deserto e le splendide isole del delta del Sine-Saloum, magica fusione tra conchiglie e baobab. Ma questa è soprattutto un’Africa di persone, di sguardi, di incontri. Un’Africa povera ma dove ammirare la convivenza pacifica di mussulmani e cristiani. Un’Africa che guarda avanti ma non dimentica di essere stata una terra saccheggiata dai mercanti di schiavi occidentali.

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