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2019

Route 66

Nikon D750 con Nikkor 24-70 e Nikkor 70-200, iPhone X

Quest’anno sono tornato negli Stati Uniti per una traversata coast to coast d’eccezione. In tre settimane ho percorso la mitica Route 66 da Chicago alla West Coast. In realtà il viaggio è stato anche più lungo del dovuto. Abbiamo infatti abbandonato il tragitto della Route più volte. La prima volta in Arizona per scendere verso Tucson così da visitare il Saguaro National Park. La seconda volta per risalire le Montagne Rocciose fino in Utah e godere degli splendidi parchi presenti in quelle zone. Ed infine in California, dopo la Valle della Morte, per andare nel Parco di Yosemite e a San Francisco e da lì finalmente puntare a Los Angeles e a Santa Monica, all’End of the Trail.

La storia della Route 66 o Mother Road è profondamente intrecciata con quella degli Stati Uniti. Fu aperta al traffico nel 1926, anche se la sua pavimentazione fu ultimata solo nel 1938. Fu grazie ad essa ed al suo tragitto per lo più pianeggiante che le famiglie rurali in fuga da Oklahoma, Kansas e Texas riuscirono a raggiungere la California durante il devastante Dust Bowl degli anni ’30, quella tragica epopea descritta così bene da Steinbeck nel suo romanzo Furore. Negli anni ’50 invece divenne la strada preferita da chi si spostava verso Los Angeles per vacanza, consentendo ai turisti di godere della bellezza del Painted Desert e della maestosità del Grand Canyon. Ed è per questo che proprio sulla Route 66 è stata inventata l’industria del fast food grazie al primo drive-in, il Red Giant Hamburgs di Springfield (Missouri), e grazie al primo McDonald’s aperto a San Bernardino.

Oggi la “vera” Route 66 non esiste più da tempo, in quanto il vecchio sistema viario basato sulle route fu sostituito negli anni ’60 dall’attuale sistema definito Interstate Highway System, le moderne autostrade. Ma molti tratti della Historic Route 66 sono ancora percorribili ed è su questi tratti che sorgono le attrazioni da visitare e fotografare, come le vecchie pompe di benzina o le statue giganti. Esiste anche un sito internet – risale al 1994, l’alba del web! – dedicato alla Mother Road. Lo trovate qui. Noi nella nostra avventura abbiamo percorso in totale circa 4500 miglia, vale a dire 6800 km, in 20 giorni. Una vera cavalcata nel cuore pulsante degli Stati Uniti d’America.

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