Sono stato alle Hawaii nell’agosto del 2007 con un viaggio di Avventure nel Mondo (link qui). Il viaggio è durato tre settimane, periodo che considero quello minimo per qualunque destinazione dell’Oceano Pacifico. Infatti vista la distanza da percorrere un paio di giorni vengono utilizzati per il viaggio di andata – ed altrettanti per quello di ritorno. Aggiungete anche che gli spostamenti in aereo tra le isole prendono una mezza giornata a tratta.

In questo viaggio abbiamo visitato quattro isole. Oahu, dove sorge la capitale Honolulu ed il sacrario di Pearl Harbour. Ma celebre anche per i surfisti con la serie di spiagge sulla costa nord-ovest chiamata the pipeline. Maui, la più turistica, nota per le sue innumerevoli spiagge, per lo snorkeling e per aver fatto da sfondo a Magnum, P.I. – la serie televisiva anni ’80 con Tom Selleck ambientata tra Ferrari, palme e sparatorie (link qui). Big Island, il cui vero nome è proprio Hawaii ma viene chiamata big island per evitare confusione. È partendo da questa isola che il re Kamehameha I il Grande conquistò tutto l’arcipelago fondando il Regno delle Hawaii. Ah ve lo anticipo: l’hawaiano si legge come si scrive, quindi Kamehameha si pronuncia chameamea. Ed infine l’isola di Kauai, l’isola meno antropizzata delle quattro, dove trovare splendidi canyon e lussureggianti foreste tropicali. E, grazie alle sue bellezze naturali, sede di molte famose produzioni cinematografiche come Indiana Jones, Lost, Jurassic Park.
La lingua corrente è l’inglese. Dell’hawaiano nell’uso comune sono rimaste solo tre parole che hanno sostituito le corrispettive inglesi. Aloha prende sempre il posto di hallo. Mahalo prende sempre il posto di thank you. Per dire benvenuti si usa quasi sempre l’inglese welcome, ma a volte potrete trovare sui cartelli informativi o nel merchandising e komo mai.
Il paesaggio dell’arcipelago è quanto di più variegato si possa pensare. Si spazia dalle spiagge dove fare il bagno – il surf si svolge prevalentemente d’inverno quando le onde si ingrossano con la cattiva stagione – alla classica metropoli americana, dalle montagne – alcuni vulcani spenti raggiungono i 4000 metri – alle foreste. E poi c’è l’unicità delle spiagge nere di Big Island, create dalla lava basaltica del Kilauea. Il vulcano è attivo e le sue colate laviche spesso raggiungono il mare dando vita a magnifici spettacoli naturali.
La logistica del viaggio confida molto sulla enorme capacità ricettiva statunitense. Per Oahu abbiamo prenotato l’albergo dove dormire e ci muoveremo con gli autobus, che in quest’isola hanno una rete efficiente e permettono di raggiungere le spiagge senza problemi. Per le altre isole abbiamo prenotato solo le auto agli aeroporti ed una volta atterrati confidiamo di trovare i classici annunci di affitto dei motel o di affidarci agli help center turistici presenti.
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