13 Agosto 2013

Da Valdez prendiamo un traghetto per Whittier, ammirando i fiordi dal mare e pure qualche leone marino adagiato sulle boe a sonnecchiare.





Whittier conta circa 200 abitanti che vivono quasi tutti nello stesso edificio, il Begich Towers Condominium. Questo perchè Whittier nasce durante la seconda guerra mondiale come base segreta dell’esercito statunitense per contrastare un temuto sbarco giapponese in Alaska. Ampliata durante la Guerra Fredda, la base venne poi abbandonata e la struttura fu riconvertita in abitazioni civili. Qui c’è uno dei due capolinea meridionali della Alaska Railroad (l’altro è a Seward). Dal traghetto vengono fatti sbarcare i vagoni che vanno a costituire il convoglio. Macchine e treni condividono un’unica uscita dalla città, l’Anton Andersen Memorial Tunnel, noto anche come Whittier Tunnel. Dotato di semafori alle due estremità, si percorre con le gomme dell’auto praticamente quasi sovrapposte ai binari del treno. Appena superato il tunnel accostiamo e restiamo incantati da un ghiacciaio da cui si staccano grossi iceberg in un lago al lato della strada!





Facciamo sosta ad Hope, dove in teoria è possibile ancora trovare qualche grammo d’oro setacciando il fiume – basta avere moooooolta pazienza… E’ un posto bucolico e quindi ci fermiamo in un cafè molto carino e visitiamo anche il museo dedicato alla corsa all’oro (link qui). Raggiunta infine Seward pernottiamo al Moby Dick Hostel (link qui)
14 Agosto 2013

Oggi gita all’Harding Icefield Trail (link qui): 6 km in salita, con 1000 m di dislivello. Man mano che si sale ci si alterna tra le zone distanti dal ghiacciaio, ricche di vegetazione e dove la temperatura è mite, e le zone a ridosso del ghiacciaio stesso dove tocca rivestirsi per le temperature che precipitano repentinamente.





Alla fine della salita si sbuca su una zona rocciosa che domina un vasto pianoro coperto dallo spesso manto del ghiacciaio. Uno spettacolo di una bellezza rara. Non riusciamo ad andarcene tanto ci piace il panorama e quindi ci godiamo il sole e la bella giornata in questo posto fuori dal tempo.
15 Agosto 2013

Crociera lungo i fiordi del Kenai Fjords National Park (link qui) per ammirare il Northwestern Glacier che precipita in mare. La crociera è qualcosa di unico. La bellezza dei fiordi è da togliere il fiato.





Lontre in acqua, leoni marini che prendono il sole sulle rocce o sul ghiaccio che galleggia vicino il ghiacciaio. Orche, balene e puffin (le pulcinelle di mare).





E questo enorme ghiacciaio da cui ogni tanto si staccano pezzi di ghiaccio che precipitano nel mare davanti la barca.
Abbiamo anche la fortuna di assistere ad una slavina! Una lunga lingua di neve e ghiaccio che scorre come una cascata dalla sommità del ghiacciaio fin nelle acque sottostanti.





Tornati in porto assistiamo al rientro dei pescherecci. La ciurma si mette in posa per una foto col pescato, dopodiché i pesci vengono sfilettati e rivenduti direttamente in loco.
16 Agosto 2013

La mattina, prima di partire, visitiamo l’acquario di Seward: l’Alaska SeaLife Center (link qui).
E’ l’acquario più a nord del mondo ed è stato realizzato con il denaro del risarcimento ricevuto a seguito del sversamento di greggio dalla petroliera Exxon Valdez. Oltre ad essere un classico acquario dedicato alle scienze marine con particolare attenzione alle acque fredde dell’emisfero occidentale, è anche l’unico centro di riabilitazione per gli animali marini feriti dell’Alaska.





Lasciamo Seward che inizia a piovere. Qui l’asfalto NON è drenante e procediamo lentamente su strade asfaltate trasformate in piccoli fiumi.





A Nikolaevsk facciamo sosta al Russian Village, dove prendiamo un the al Samovar Cafe (link qui). Nina, la proprietaria, vestita in abiti tradizionali russi, appartiene ad una setta ortodossa che lasciò l’URSS alla fine degli anni ’60 per stabilirsi in America – alcuni in Oregon ed altri qui in Alaska. A Nikolaevsk in realtà tutti vestono col gli abiti della tradizione russa, quindi quello di Nina non è necessariamente una trovata per attirare turisti. Dopo aver gustato questo inatteso classico tè russo proseguiamo il viaggio ed arriviamo ad Homer. Per la prima notte alloggiamo al Beluga Lake Lodge (link qui).
17 Agosto 2013

Homer, vista anche la vicinanza (relativa) ad Anchorage, è una città molto turistica. Ce ne accorgiamo subito andando al suo porto.





La zona portuale è piena di antiche strutture trasformate in pub o saloon. Il più antico e famoso è il Salty Dawg Saloon la cui struttura risale al 1897





Oggi ci spostiamo in barca nel Kachemak Bay State Wilderness Park (link qui). Una volta sbarcati percorriamo il Glacier Lake & Saddle Trails (link qui) fino al Grewingk Glacier Lake, dove le temperature crollano grazie agli iceberg che si staccano dal Grewingk Glacier posto sul lato opposto del lago. I sentieri sono pieni di avvisi che mettono in guardia sulla presenza di orsi, ma non se ne vede nemmeno uno. Tornati ad ad Homer ci spostiamo al Spruce Acre Cabins (link qui) per dormire.
18 Agosto 2013

Oggi si vola. Ma non per tornare a casa. Per vedere gli orsi, i greezly, nel loro ambiente naturale, nel Katmai National Park (link qui). E si vola non per una questione di tempistica, serve meno tempo a volare sulla baia che a tornare ad Anchorage e poi raggiungere il Katmai. Ma perchè questa zona è totalmente disabitata e priva di strade. Voliamo quindi con un idrovolante del Bald Mountain Air Service (link qui).
Come già premesso voliamo prima sul tratto di mare che ci separa dal Katmai per poi dirigerci verso il Kukaklek Lake, sito nella zona più settentrionale del Parco.





Avvistiamo dall’alto gli orsi che pescano nel Funnel Creek ed atterriamo, anzi ammariamo (allaghiamo vorrebbe forse dire un’altra cosa 🤪), in un laghetto poco distante. Prima di partire ci hanno fatto indossare degli stivali da pesca impermeabili, di quelli che raggiungono la vita. Molto utili. Infatti, dopo essere atterrati nel lago, tocca a noi passeggeri scendere in acqua, prendere l’ancora e tirare a riva l’aereo 😅





Poco vicino il punto d’atterraggio ci ritroviamo a dominare dall’alto delle profonde sponde del fiume una bellissima scena di mamma orsa che pesca con i suoi due orsacchiotti. Che ogni tanto inseguono un salmone ed ogni tanto si azzuffano per gioco tra loro. Chiude questo momento la risalita lungo gli argini della famigliola, con mamma orsa che per un po’ allatta i cuccioli, evidentemente ancora non del tutto svezzati. Nursery dice uno dei nostri piloti-guide.





Ci spostiamo lungo la tundra fino ad un’altra ansa del fiume dove vediamo un gruppetto di francesi giù nel greto intenti a fotografare da vicino gli orsi. O quantomeno più da vicino rispetto a noi, perché comunque anche loro si tengono a distanza dagli animali. I piloti ci spiegano che in questo periodo dell’anno gli orsi pensano solo a mangiare in vista del letargo – l’estate qui finirà a breve – e che basta restare tutti uniti perchè vedano una massa simile ad un sasso e ci girino intorno.





Carichi e motivati (ma sempre col dubbio che sia vero che gli orsi ci ignoreranno) discendiamo le profonde rive del fiume e ci troviamo a pochi metri da una famiglia di greezly: prima la mamma con un paio di cuccioli, poi l’enorme maschio. Emozionati scattiamo millesima foto a testa 📸
19 Agosto 2013

Torniamo ad Anchorage, dove dormiamo all’Artic Hostel, lo stesso dell’andata.





Gironzoliamo nella città – una classica metropoli americana – e visitiamo l’Anchorage Museum (link qui) dove si ripercorre dal punto di vista etnico-culturale la storia dell’Alaska.
20 Agosto 2013

Lasciamo l’Alaska ma allo scalo a Seattle abbiamo tempo sufficiente per un giro fuori programma in centro. La nostra fortuna col meteo ci segue ancora. Questa è una città piovosa ma oggi c’è un sole splendido.





Approfittiamo per salire sullo Space Needle (link qui), la torre simbolo della città, ed ammirare il panorama intorno. Dopodiché un giro veloce in centro e poi di corsa in aeroporto per non perdere l’aereo 😅
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