29 luglio 2017
Partenza da Roma per Lisbona. Tre ore di volo e poi altre sette per la tratta Lisbona-Fortaleza. Sempre con Tap Portugal.


Atterriamo a Fortaleza per l’ora di cena. Il tempo di raggiungere la nostra pousada (pensione) in centro, la Panoramica Pousada e cenare in una churrascaria – un classico per il Brasile, no?!? 🍖 La sistemazione nella pousada è abbastanza di fortuna, ma dovendoci stare poche ore ci accontentiamo.
30 luglio 2017
Volo mattutino per raggiungere São Luís, la capitale dello stato del Maranhão. Alloggiamo alla Pousada Portas de Amazonia (link qui), posto carino e molto centrale.





Approfittiamo subito per girare nel centro storico della città, pieno di case in stile coloniale decorate con azulejos, le classiche piastrelle che si vedono ovunque a Lisbona e che anche qui, nella ex colonia, sono molto diffuse. Siamo fortunati perché è domenica e c’è una bella festa nella piazza principale con balli, musica e tanti chioschi che vendono cibo.





La città è affascinante, ma contraddittoria. È la capitale dello stato e, come ti aspetteresti, è una città vivace, allegra, dinamica, con un’atmosfera esuberante. Ma al contempo è sporca e nelle zone del centro storico molto decadente.



Per ammirare il il tramonto andiamo in spiaggia. C’è la bassa marea e la spiaggia, che già è profonda di suo, è diventata enorme. Passiamo la serata sul lungomare, frequentatissimo e vivo, pieno di locali dove cenare e bere caipirinhe.
31 luglio 2017

Partiamo la mattina da São Luìs per raggiungere con un catamarano Alcântara. Alcântara è una cittadina situata sull’altro lato della Baia de São Marcos, baia su cui si affaccia São Luís. Al nostro arrivo troviamo ad aspettarci Danilo, proprietario della Pousada Bela Vista (link qui), che ci accompagna per una visita guidata della cittadina.





Danilo ci racconta che in piena epoca coloniale questa zona sperduta nel nord del Brasile era molto contesa. Sebbene col Trattato di Tordesillas spagnoli e portoghesi si fossero divisi le loro sfere di influenza, altre nazioni europee tentarono di accaparrarsi porzioni del Nuovo Mondo. Così i francesi fondarono Alcântara e São Luìs, mantenendone il controllo finché i portoghesi non mossero loro guerra occupando l’enclave. Sotto il dominio portoghese l’aristocrazia maranhense la scelse come sede residenziale trasformandola in un centro importante del nord del paese. Nel XX secolo, a causa del calo della domanda di canna da zucchero, la città osservò invece un progressivo ma inesorabile declino che ne determinò l’abbandono repentino da parte di una fetta preponderante dei suoi abitanti.





Danilo ci accompagna prima a visitare il Largo de São Matias, una enorme piazza erbosa dove sorgono le rovine della Igreja de São Matias. Nella piazza, di fronte l’ingresso principale della chiesa, si erge anche il Pelouriñho, una colonna di granito di oltre tre metri metri di altezza alla quale venivano legati gli schiavi per essere puniti in pubblico. Una sintesi visiva delle due culture preponderanti nella città, quella degli schiavi e quella colonialista.





Successivamente andiamo a vedere la Igreja Matriz Nossa Senhora do Carmo. Chiesa e convento furono fondati dai Carmelitani tra il 1646 e il 1665. Il convento fu abbandonato a partire dal 1890, quando l’Ordine Carmelitano maranhense venne spogliato di tutti beni e l’edificio venne trasformato in una fortezza al servizio del Portogallo. Oggi del convento restano solo delle rovine mentre la chiesa costituisce un bellissimo esempio di architettura barocca brasiliana.
Nel pomeriggio, dopo esserci sistemati nella sua pousada, seguiamo Danilo al porto per un’escursione in barca. Saliamo su due battelli a motore che fanno un baccano tremendo ma sono effettivamente molto, molto suggestivi.





Navighiamo verso Ilha do Livramento dove accostiamo alla spiaggia e sbarchiamo saltando direttamente nell’acqua bassa. Giriamo un po’ per l’isola ammirandone le spiagge e le falesie rossastre.





E il colore rosso ritorna spesso in questa gita, perché questa zona è popolata da splendidi ibis rossi. Sono uccelli fantastici, effettivamente con le piume colorate di un rosso vivo, a parte le punte delle ali, nere.





Passiamo in barca il resto del pomeriggio, rilassandoci al sole, ascoltando musica locale e godendo delle bellezze del paesaggio e degli stormi di ibis che ci sorvolano. Il tramonto è stupendo e sommamente poetico.
1 agosto 2017





In mattinata torniamo a visitare la sonnacchiosa ed affascinante cittadina. Adesso la Igreja Matriz Nossa Senhora do Carmo è aperta e la visitiamo. Torniamo alla pousada per pranzo ed anzi approfittiamo per un aperitivo in piscina 🔝





Con calma nel pomeriggio riprendiamo il catamarano per tornare a São Luìs. È tardi ormai, quasi ora del tramonto e ci diamo appuntamento ad un baretto d’angolo così che ognuno possa sfruttare quell’oretta di luce a modo proprio. L’idea sarebbe stata quella di rivedersi al baretto per cercare un ristorante per cenare… sarebbe stata quella dicevo se invece man mano che il gruppo si ricostituiva non avessimo continuato ad ordinare caipirinhe 😎 Più qualche tapas per accompagnarle… più un giro di un distillato violaceo… un sottoprodotto della cachaça a 60 gradi 😬 per poi andare a ballare in un altro locale trovato per caso dove mica potevamo evitare un altro giro di caipirinha…
Serata divertentissima… la cassa comune solo al bar ha pagato 47 caipirinhe al bicchiere e due caraffe di caipirinha. Ormai siamo veri brasiliani e ci dedichiamo ai classici passatempi del luogo. Come sfidarci a correre intorno alla fontana per vedere se qualcuno di noi cada in acqua. Ed altre innocue amenità del genere 🤪
2 agosto 2017

La mattina siamo provati dalla bevuta della sera precedente ma possiamo recuperare facilmente dato che lasciamo la capitale del Maranhão per raggiungere Santo Amaro de Maranhão. Prendiamo alloggio alla Pousada Isabela (link qui). Dopo un po’ di relax in piscina, nel pomeriggio con due camionetas raggiungiamo i Lençóis.





I Lençois Maranhenses sono la meraviglia della natura che rende unica questa regione. Parliamo di una zona vasta 270 km2 ricoperta di dune di sabbia bianca, una sabbia composta da quarzo finissimo, dune che cambiano continuamente posizione negli anni a causa del forte vento che caratterizza la regione. Ma la cosa veramente stupefacente è che, a dispetto della conformazione desertica del panorama, qui piova abbondantemente durante la stagione umida e che tra le dune sabbiose di formino delle persistenti lagune d’acqua dolce.





Nel pomeriggio quindi raggiungiamo per la prima volta questo deserto così particolare e ne rimaniamo incantati. Non solo la sabbia bianchissima conferisce un che di magico alla distesa di dune, ma fare il bagno nelle lagune è un’esperienza divertente e rilassante. Restiamo in questo paradiso tutto il pomeriggio fino al tramonto.
3 agosto 2017

In mattinata nuova escursione nei Lençois. Raggiungiamo con le solite camionetas una località chiamata Betânia. Scendiamo ad un piccolo imbarcadero e con una barchetta ci traghettano sull’altra sponda di un fiumiciattolo. Camminiamo una ventina di minuti ed arriviamo nel bel mezzo delle dune. Sempre bianchissime e sempre inframmezzate da vari specchi d’acqua.





Giochiamo ai piccoli esploratori addentrandoci all’interno dei Lençois. Dal lato da cui siamo arrivati le pareti delle dune sono alte e ripide e scalarle è una sfida che affrontiamo con entusiasmo. Il bianco della sabbia è veramente abbacinante e mentre avanziamo notiamo che le lagune sono spesso nascoste alla vista proprio a causa delle dune stesse. Questa escursione è stata per me il momento più bello del viaggio, completamente persi in un posto così unico. Volete un’idea? Date un’occhiata al video qui sotto
Pranziamo in un ristorantino vicino l’imbarcadero e poi ci spostiamo sempre su queste benedette camionetas (ma quanto vento che ci prendiamo in questi spostamenti?!?) fino a Barreirinhas.



Alloggiamo alla Pousada do Rio (link qui), una pousada molto carina che, come dice il nome, è sulle sponde del Rio Preguiças.
4 agosto 2017

In mattinata abbiamo il volo in aereo sui Lençois Maranhenses, che è indubbiamente il modo migliore di apprezzarne la vastità. Voliamo su piccoli aerei da turismo che portano solo tre passeggeri per volta. Sorvoliamo in lungo e largo una vasta fetta del deserto, spaziando dalla zona sul mare con qualche puntata più verso l’interno.




Lo spettacolo è veramente incredibile. È un susseguirsi continuo di lagune che creano un panorama zebrato tra la sabbia bianchissima del Lençois.
Poi nel pomeriggio abbiamo un’altra escursione sulle dune. Stavolta andiamo nella zona più famosa, quella dove sono la Lagoa Azul e la Lagoa Bonita.





Arriviamo ai margini dei Lençois, scaliamo una duna molto alta e davanti a noi d’improvviso si staglia questo panorama infinito. Passiamo buona parte del nostro tempo nella Lagoa Azul e poi ci godiamo lo spettacolo del tramonto.
5 agosto 2017

Lasciamo Barreirinhas e grazie a due lance fluviali percorriamo il Rio Preguiças per raggiungerne la foce. Sbarchiamo sulla splendida spiaggia di Caburè, una lingua di sabbia che separa il fiume dal mare. E dopo giorni di bagni in acqua dolce finalmente il mareeeee 🌊





Facciamo il bagno, scorrazziamo lungo la spiaggia con i quad che affittano all’imbarcadero, pranziamo in una delle baraccos sulla spiaggia e beviamo caipirinha dondolando sulle amache.
Esaurite queste sane, sanissime attività ludiche torniamo sulle lance fluviali e ci spostiamo sulla sponda opposta del fiume, sbarcando nel villaggio di pescatori di Mandacaru.




L’attrazione del villaggio è il Farol Preguiças, un faro che ha perso la sua funzione. Infatti in passato era sulla linea della costa, ma poi il fiume ha fatto avanzare la costa ed il faro è rimasto inutilizzato, trasformato in una attrazione turistica.



Finalmente con l’ultimo tratto sulle lance raggiungiamo Atins, dove prendiamo alloggio alla Pousada Cajueiro. Atins è un villaggio di pescatori costruito interamente sulla sabbia. Le attività principali sono la pesca, il turismo ed il kitesurf. Tutta la costa da qui a Jericoacoara ed oltre è uno spot importante per questo sport. Ci spiegano che il vento quando spira lo fa con costanza, senza quelle raffiche che possono rendere pericoloso il kitesurf. In tutti i giorni successivi vedremo sempre le vele dei surfer costellare il mare ed a volte anche le lagune nei Lençois.
La Pousada Cajueiro è un piccolo pezzo di Italia trasferitosi qui. Conosciamo il signor Lorenzo, un imprenditore toscano che, con un socio piemontese, è il proprietario della pousada. Lorenzo ci racconta che vive da vent’anni in Brasile e che da dodici anni fa la spola tra São Paulo ed Atins. Fu la passione per il kitesurf a portarlo in quello che dodici anni fa era un villaggio di pescatori dove non c’era neanche la corrente elettrica (fu portata un paio d’anni dopo). Dopo cena Lorenzo ci fa da cicerone e ci porta ad una festa nel vicino villaggio di Sant’Ignazio. Qui non siamo nel ricco sud del Brasile (ricco per pochi ovviamente). Qui la vita ha ritmi diversi da quelli stereotipati dai media e dai racconti dei turisti che vanno a Rio de Janeiro o a Salvador de Bahia. L’evento a cui in pochi abbiamo la fortuna di partecipare si tiene una volta al mese – e neanche tutti i mesi. Partecipano molti degli abitanti di Atins e dei villaggi limitrofi. Gli unici turisti siamo noi! Si beve birra – molta – e caipirinhe – poche – e si balla il forrò (dovrebbe pronunciarsi forò con la r francese) che è più o meno il tipo di ballo che vedete nel video sopra.


Restiamo un paio d’orette alla festa, dopodiché Lorenzo si supera in gentilezza e disponibilità e ci porta sulle dune all’interno dei Lençois. Ci spiega che ogni anno, per le piogge e per il vento, cambiano sia le strade approssimative che stiamo percorrendo (da Atins a Sant’Ignazio guadiamo anche due fiumiciattoli) sia la disposizione delle dune all’interno del parco. C’è la luna piena e lo spettacolo della laguna e delle dune è a dir poco magico. Il deserto è pieno di vita e suoni, come di giorno uno non potrebbe mai immaginare. Intravediamo vari tipi di uccelli, rapaci e non, e soprattutto ne ascoltiamo i richiami. Proviamo a fare qualche foto con i cellulari ma il risultato è quello che è 🤷🏻♂️
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